Come le persone
cercano su Google
Ossia la Search Intent
Quando scegliamo le keywords di ricerca in target con la nostra clientela tipo di solito selezioniamo quelle più ricercate.
Questa però non sempre è la strategia migliore.
È più importante infatti l’intento che c’è dietro ad una keyword rispetto al suo volume di ricerca.
C’è poi la tendenza a scartare le keywords o le frasi di ricerca che hanno un basso o nullo volume di ricerca con l’errata convinzione che non abbiamo un valore seo, quando invece potrebbe dipendere dalla nicchia di mercato.
Non è sufficiente quindi produrre contenuti dedicati a ricerche con ampi volumi, si deve invece produrre contenuti rilevanti per i nostri utenti e per la search intent.
Vediamo quindi come gli intenti sono collegati al contenuto e all’esperienza sul nostro sito web e come i motori di ricerca determinano l’intento dell’utente sulla base di una semplice frase di ricerca.
Ci sono utenti che hanno intenti di ricerca molto ristretti, mentre altri hanno scopi più ampi intorno a specifici argomenti.
I motori di ricerca oggi sanno distinguere fra questi due intenti e fornire risultati diversi in base al tipo di utente ed al suo search intent
Per esempio l’aggiornamento dell’algoritmo di Google denominato Hummingbird, permette di presentare risultati idonei all’intento di ricerca. La keyword con il nome di uno specifico negozio (es. Pinco Pallino) darà risultati di ricerca idonei, fornendo i punti vendita più vicini all’utente piuttosto che, per esempio, la sede centrale di Pinco Pallino.
Nel caso invece di ricerche con keywords che hanno più significati, ad esempio la parola “mercurio” (pianeta o elemento naturale, o “pesca” (frutto o attività sportiva), non daranno risultati univoci e specifici. Google però interpreta le ricerche in base a 3 parametri:
- Interpretazione dominante, cioè cio che la maggior parte degli utenti intende per quella determinata keyword
- Interpretazione comune, cioè Google presenterà risultati secondo le varie interpretazioni possibili
- Interpretazioni secondarie, cioè determinate da parametri prevalentemente locali.
Possiamo distinguere sostanzialmente 3 tipologie di keyword: Transazionali, Informazionali e Navigazionali.
Keywords transazionali
Sono le keywords con cui un utente cerca di mettere in atto una specifica azione, come acquistare un prodotto. Queste sono keywords essenziali per un e-commerce.
In questo caso anche la tipologia di strumento (smartphone o computer) con cui viene fatta la ricerca diventa rilevante.
Le ricerche da mobile hanno infatti superato quelle da desktop già dal 2015 e Google si è adeguato prediligendo i siti web mobile friendly con due specifici aggiornamenti dell’algoritmo.
Keywords informazionali
Sono le keywords che utilizziamo quando vogliamo conoscere qualcosa su uno specifico argomento.
L’utente che utilizza queste keywords vuole avere informazioni ma non svolgere azioni nell’immediato. Per esempio la keyword “come si fa il pane” avrà come intento il trovare la ricetta ma non acquistare il pane o la farina.
Keywords navigazionali
Sono le keywords che indicano che un utente sta cercando uno specifico sito web, uno specifico luogo oppure uno specifico brand.
Se un utente sta cercando Adidas, Google non gli presenterà i risultati di Nike.
In ogni caso chi vuole competere con una keyword navigazionale dovrebbe domandarsi perchè Google dovrebbe mostrare il suo sito web invece di quello principale del brand o del luogo.
