Il periodico restyling del sito internet andrebbe inserito tra le attività di cui un’azienda dovrebbe occuparsi, insieme alla propria web agency, con una buona frequenza.

Perché se talvolta è vero il vecchio detto “squadra che vince non si cambia”, è anche vero che il contesto in cui opera “la squadra” in questione, e cioè il mondo del web, è straordinariamente dinamico e vivace.

Aggiornare il sito web della propria attività con un vero e proprio restyling è utile, spesso necessario, e non è solo una questione di estetica.

L’immagine aziendale e i contenuti che trovano spazio all’interno del proprio sito possono portare risultati significativi per ogni attività economica, a condizione che sia data sufficiente attenzione alla comunicazione online.

Talvolta i professionisti del web tendono a esasperare la necessità di ristrutturare il sito internet, ma le tecnologie, gli algoritmi dei motori di ricerca, le abitudini e i bisogni degli utenti si modificano ad un ritmo molto elevato.

INNOVARE E MIGLIORARE NELLA PROPRIA COMUNICAZIONE DOVREBBE ESSERE L’OBIETTIVO DEL RESTYLING DEL PROPRIO SITO INTERNET.

A volte per pigrizia, per abitudine o per paura di sbagliare si lascia invecchiare il proprio sito, fino al momento in cui non perde quasi ogni utilità. 

Ma può succedere anche l’opposto: molte aziende negli ultimi anni hanno perfettamente capito come sfruttare un sito web nel proprio lavoro, quindi sanno gestire i contenuti, sviluppare un blog aziendale, aggiornare immagini e integrare nuove funzionalità.

Anche in questi casi può rivelarsi necessario ristrutturare completamente il sito internet quando l’architettura del sito non è più in grado di reggere l’articolazione dei contenuti che sono stati inseriti.

Ci sono varie imprescindibili accortezze che dovrai prendere in considerazione quando ti troverai a commissionare la ristrutturazione del sito web. O meglio: accortezze che il tuo professionista o la tua web agency incaricata del lavoro dovranno prendere in seria considerazione.

IL RESTYLING DI UN SITO WEB È PIÙ DELICATO DELLA REALIZZAZIONE DI UN NUOVO SITO

Questa parte contiene alcuni elementi tecnici che devono essere presi in considerazione da chi si prenderà l’incarico del restyling del sito internet di un’azienda.

restyling siti internet

 

Il committente, (l’imprenditore o il professionista nel nostro caso) non è tenuto a conoscere i dettagli tecnici di quello che l’agenzia o il professionista farà per ristrutturare il suo sito, ma questo rapido elenco tornerà utile come check List per evitare di incappare in errori che si pagheranno a caro prezzo.

Naturalmente se stai pensando al restyling del sito web della tua attività e ti trovi a cercare una web agency a Como, Varese e Milano, con noi sei in buone mani: nessun sito esce dalla nostra agenzia se non rispetta queste caratteristiche.

1. Dominio

Puoi cercare online: quando si parla di restyling del sito web e non di realizzazione di un nuovo sito nessuno pensa al dominio, ma è un errore. 

In molti casi si tratta di una scelta assolutamente semplice e immediata: si continua a utilizzare il dominio e l’estensione già in uso.

Non ci sarebbe neanche da parlarne, se non fosse che negli anni ci siamo trovati decine di volte a dover scegliere tra due (o più!) domini esistenti.

E’ purtroppo molto diffusa la pratica (scellerata) di alcune grosse aziende che operano nella comunicazione online di creare un nuovo sito su un nuovo dominio. 

Ma anche simpatici e improvvisati “web designer” amici di – cugini di – nipoti di – non disdegnano affatto questa pratica.

Perché lo fanno? Perché è molto più semplice e veloce! 

Fanno riferimento a concetti come “url parlante” come se fosse l’unico o il principale criterio di SEO e così mandano in fumo anni di storicità di un dominio, backlink naturali guadagnati nel tempo, contenuti originali e abitudini degli utenti. 

Il risultato? Due siti web online che concorrono per le medesime keyword e si cannibalizzano reciprocamente. 

Nella maggior parte dei casi questo avviene a discapito di piccole o piccolissime aziende con una limitata cultura digitale (non è un’offesa!) e siti web limitatissimi.

In questi casi si dovrà fare una scelta in relazione al dominio da utilizzare per la ristrutturazione del sito web dell’azienda.

Qui entrano in gioco molti fattori da soppesare con attenzione; proviamo a prenderne in considerazione alcuni: anzianità del dominio, pagine e contenuti indicizzati dai motori di ricerca, qualità e quantità di backlink, popolarità e autorità dei domini, volumi di traffico e relative fonti…

La scelta del dominio è delicata e si estende oltre gli elementi elencati, ma è giusto necessario che anche questo elemento venga preso in considerazione nella fase di restyling del sito.

2. Hosting

L’hosting offre lo spazio che ospita il tuo sito e ne permette l’accesso alla rete internet. 

Per rispondere a interrogativi come “dove si trova il mio sito?” e “come fa il mio sito a essere online?” La risposta è: hosting.

Stiamo volutamente semplificando i concetti, ma se utilizzi un servizio hosting poco valido potresti valutare di passare a un servizio più affidabile e veloce, a maggior ragione se ti stai già occupando della ristrutturazione del sito web.

Per ospitare un sito in WordPress, ad esempio, l’hosting dovrà rispettare alcune caratteristiche tecniche e, oltre a queste, dovrà anche avere requisiti qualitativi specifici.

Durante la nostra esperienza abbiamo avuto modo di testare vari servizi hosting, economici o molto più costosi, ampiamente pubblicizzati o più di nicchia. 

Senza elencare i vari hosting, italiani o esteri con i quali abbiamo lavorato, ci sembra significativo notare che, a volte a fronte di differenze economiche irrisorie, si parla di pochi euro all’anno, si possono avere servizi eccellenti o molto deludenti.

Velocità, sicurezza e affidabilità sono i principali fattori che determinano la scelta di un servizio hosting e, visto che le specifiche tecniche offerte oggi e in futuro dai fornitori possono variare, è bene scegliere con attenzione.

Un buon hosting offrirà al sito web ospitato una maggiore velocità e, dal momento che la velocità di un sito è un fattore determinante per il posizionamento nei motori di ricerca, il restyling del sito internet potrebbe essere l’occasione per occuparci anche di SEO.

3. il CMS

 

restyling siti internet

 

Ok, dominio e hosting sono argomenti affrontati. Veniamo ora a una questione un po’ più spinosa: con cosa si intende fare la ristrutturazione del sito web. 

Per qualcuno internet è un posto bellissimo, per altri un po’ meno. Di sicuro molta della creatività iniziale ha lasciato il posto a siti web molto meno estrosi. 

In molti casi la scelta di abbandonare alcuni linguaggi, come il Flash, sono stati dettati dalla necessità di ottimizzare il posizionamento del sito nei motori di ricerca. 

Se hai un sito in Flash e sei ancora molto appagato dalle animazioni grafiche che questo linguaggio permette, sappi che per te è arrivato il momento di rifare il tuo sito. 

Oggi la maggior parte dei siti web che vedi in rete sono costruiti con un CMS e tra questi quelli realizzati con WordPress sicuramente sono la maggioranza.

Anche noi prediligiamo WordPress che per quantità di servizi disponibili, frequenza di aggiornamenti e numerosità e competenza della comunità di sviluppatori è il miglior CMS con cui oggi realizzare e gestire un sito web.

4. URL del sito

Ristrutturare un sito web significa mettere mano a qualcosa di già esistente e, si dovrebbe sempre prestare grande attenzione a valorizzare il lavoro già fatto.

I webmaster e i SEO Specialist più accorti sanno bene che ogni pagina, ogni URL di un sito web ha una propria storia, dei contenuti e un posizionamento nei risultati dei motori di ricerca.

Quando ci si trova alle prese con il restyling di un sito web bisogna considerare con attenzione tutti gli aspetti positivi del vecchio sito, ad esempio:

  • Quali sono le pagine con più visite organiche 
  • Quali contenuti hanno più backlink, da dove provengono e che anchor text utilizzano
  • Quali sono le pagine più visitate…

Mantenere e rafforzare i punti di forza di un sito web è un atto di professionalità e di onestà intellettuale da parte di chi si occupa della ristrutturazione del sito web e, non da meno, è il modo migliore per valorizzare gli investimenti passati fatti dal cliente.

Per questo, oltre al dominio, è necessario mantenere le singole URL (gli indirizzi delle singole pagine) anche nel nuovo sito prestando attenzione a tutti i contenuti che possono essere già indicizzati da Google, immagini comprese.

In alcuni casi, tuttavia, non è possibile mantenere la stessa URL, soprattutto se nella progettazione del sito web si valuta l’opportunità di modificare l’architettura di navigazione.

Immaginando di ristrutturare il sito di un negozio di arredamento, a titolo puramente esemplificativo, possiamo ipotizzare trovarci di fronte a una URL di questo tipo: 

www.arredamenti.it/cucine/cucine_su_misura/cucine_lineari

E in fase di ristrutturazione del percorso di navigazione si ritiene di ridurre la profondità del menù di un livello, ad esempio così:

www.arredamenti.it/cucine/cucine_lineari

Magari l’utente potrà non accorgersene, ma queste sono per Google due URL differenti e, se non vogliamo perdere tutto il posizionamento e il traffico che la prima URL aveva guadagnato, dobbiamo utilizzare un redirect (un reindirizzamento) dal vecchio indirizzo a quello nuovo.

Tecnicamente si parla in questi casi di Redirect 301 e trascurare questo dettaglio significa fare un grosso e costoso errore al quale non sarà facile rimediare, di sicuro non nel breve termine.

Occuparci di URL, di traffico e di posizionamento significa prendere in considerazione alcuni aspetti che rientrano di diritto nel grande campo della SEO, la Search Engine Optimization. 

Quindi eccoci ora al quinto punto della nostra guida su come affrontare la ristrutturazione di un sito web.

5. la struttura del sito

Realizzare un sito web da zero o ristrutturare un sito web già esistente porta con sé l’esigenza di pensare alla struttura di navigazione che il sito dovrà avere per offrire agli utenti la migliore esperienza di navigazione possibile.

Progettare una struttura web efficace significa pensare che l’utente vorrà trovare tutte le informazioni che gli servono nel minor tempo possibile e con il minor dispendio di energia.

Quindi una navigazione intuitiva basata su pochi livelli di approfondimento e un menù coerente con il percorso di navigazione sarà preferibile rispetto a una struttura approfondita su più livelli.

Ristrutturazione sito web - architettura deep vs flat

L’immagine rappresenta visivamente questo concetto e, nell’articolo in cui analizza questo aspetto, Moz fa espressamente riferimento in questo articolo al valore di questa architettura nella navigazione “mobile”.

Non è un caso che, in fase di progettazione, si debba oggi tenere in grande considerazione il modo in cui il sito sarà navigabile da smartphone ancora più che da desktop. 

L’interazione con un sito da mobile implica infatti l’utilizzo delle dita, dettaglio non da poco. Al click del mouse si sostituisce il “tap” del nostro dito, uno strumento sensibile e accurato, ma meno preciso. 

Ecco perché quando di progetta la ristrutturazione di un sito non basta che sia “responsivo” per essere adatto all’uso da smartphone e tablet, ma deve anche essere “a misura di dito”, con pulsanti di dimensioni generose e ben distanziati. 

 

restyling siti internet

 

La facilità d’uso è un fattore di posizionamento del sito? Non direttamente, ma pensare a un menù di navigazione sviluppato su pochi livelli e con contenuti coerenti rispetto alla posizione che occupano nel sito sicuramente sarà utile.

Facciamo però attenzione a non cadere in un fraintendimento molto comune tra i non addetti ai lavori: un sito accessibile, veloce da utilizzare e sviluppato su pochi livelli non è assolutamente un sito con pochi contenuti.

Molto spesso quando di procede con il restyling di un sito web è utile sviluppare e approfondire i contenuti delle pagine per incontrare sia i suggerimenti di posizionamento SEO offerti da Google, sia le effettive esigenze degli utenti.

Se è vero, infatti, che in pochi secondi una persona può decidere se un sito offre o meno una risposta utile alla sua “domanda” formulata in Google, è altrettanto vero che posizionare bene un sito prescindendo dai contenuti è quasi impossibile.

6. la SEO del sito

Tutti i vari punti che abbiamo toccato fino ad ora hanno il proprio peso e la propria importanza all’interno di un progetto di ristrutturazione di un sito web finalizzato a migliorare la propria presenza online in termini di qualità ed efficacia. 

La SEO, la Search Engine Optimization, l’insieme delle azioni volte a migliorare il posizionamento di un sito nei risultati dei motori di ricerca e come tale non è un “trucco” o un singolo intervento, anche se risultati apprezzabili possono essere raggiunto anche intervenendo su siti già online senza stravolgerli completamente.

Servirebbe ben più di un singolo articolo per parlare di SEO, ma in sintesi possiamo affermare che vari interventi sviluppati nel tempo sia nel sito (SEO on page) sia fuori dal sito (SEO off page) dovrebbero essere sviluppati in modo accurato partendo da una ricerca sulle keyword e sulla concorrenza.

Attenzione a non cadere nella facile tentazione di decidere su quali keyword puntare senza uno studio accurato, perché è proprio lì che si trova la prima differenza tra chi offre un servizio SEO e chi, invece, vende un pacchetto di keyword.

Sprecare l’occasione, quindi il tempo e il budget, per ristrutturare un sito web con la giusta attenzione alla SEO per inseguire il posizionamento con keyword errate o superflue sarebbe un grosso errore. 

Posizionare un sito per keyword valide richiede infatti, tanto per cominciare, un intervento attento sulla corretta strutturazione del sito dal punto di vista tecnico e la creazione di contenuti di qualità (e quantità) appropriati. 

Questo ovviamente si realizza molto meglio durante la progettazione di un sito, che sia nuovo o da ristrutturare, più che intervenendo in un secondo tempo.

In questo contesto è utile prestare attenzione ai link interni tra le risorse del sito. In questo modo potremo validare la corretta progettazione dello schema di navigazione e, inoltre, distribuiremo in modo efficiente il “link juice” tra le pagine.

Il testo con cui una risorsa è collegata all’altra è detta “Anchor Text” e quanto più è naturale all’interno del corpo del testo, pertinente, e utile, tanto più sarà premiante in termini di SEO.

Anche un sito con una buona SEO può richiedere una ristrutturazione o un restyling. In questo caso è necessario valutare il posizionamento ottenuto e quali tecniche di ottimizzazione sono state adottate.

Non è improbabile che, soprattutto in alcune nicchie poco competitive, resistano in buone posizioni siti web con tecniche di ottimizzazione obsolete che oggi Google considera negativamente.

In questi casi è giusto intervenire con cautela, rispettando ogni punto visto prima e cercando di migliorare là dove si intravedono le falle.

Un sito che continua a mantenere un buon posizionamento nonostante tecniche SEO inappropriate (ad esempio il caro vecchio “keyword stuffing”) è destinato prima o poi a crollare. Non abbiate paura di metterci mano!

7. la velocità del sito

Il tempo è una risorsa preziosa e, anche se spesso proprio davanti a uno schermo lo sfruttiamo male, rimane uno dei beni a nostra disposizione e non siamo generalmente molto propensi ad attendere ciò che riteniamo debba essere rapido.

Tre secondi davanti a una pagina bianca di un browser che sta caricando un sito sono il massimo che un utente oggi sente di poter attendere.

Google è più severo e si aspetta che i tempi di caricamento di una pagina siano inferiori a due secondi. E ricordiamo che la velocità di caricamento di una pagina è uno degli oltre 200 fattori di ranking presi in considerazione da Google.  

Non deve stupire quindi che la ristrutturazione di un sito web debba prendere in considerazione l’ottimizzazione della velocità del sito.

Evitiamo di elencare i vari interventi raccomandati per velocizzare il sito, si tratta di aspetti tecnici che vanno dall’ottimizzazione del codice alla compressione delle immagini alla scelta dell’hosting più adeguato.

Di sicuro un sito web veloce nell’offrire una schermata all’utente su qualsiasi supporto avrà un migliore posizionamento nei risultati di ricerca e, soprattutto, offrirà una migliore esperienza agli utenti.

Almeno tre elementi non puramente tecnici dovrebbero essere presi in seria considerazione nella progettazione di un sito: 

  • ciò che compare “above the fold”, quindi prima di scorrere la pagina; 
  • il font scelto e la dimensione del corpo di testo, che deve essere leggibile e adeguata, possibilmente evitando inutili distrazioni che possono confondere l’utente; 
  • le immagini, adeguatamente ridimensionate per il web, coerenti col testo e con licenza d’uso.

8. il design e la grafica

Siamo arrivati a quello che dovrebbe essere l’ultimo punto di questa mini guida sulla ristrutturazione di un sito web e non abbiamo ancora parlato di come rendere esteticamente il sito.

Proprio l’estetica, quella su cui si concentra la maggior parte degli imprenditori nostri clienti è, probabilmente, uno degli aspetto meno rilevanti e c’è un motivo.

Se tutti i punti precedenti sono stati curati e c’è stata dall’inizio una comunicazione costruttiva tra cliente e web agency, l’estetica del sito non solo sarà adeguata e convincente, ma sarà funzionale alla buona riuscita del prodotto.

Una buona comunicazione, costruttiva e utile per il progetto, è fondamentale perché, alla fine, ci sia soddisfazione e si raggiunga il risultato di ottenere un miglioramento grazie al restyling del sito.

Se da un lato l’agenzia tende a nascondersi dietro tecnicismi per non seguire le indicazioni del committente, dall’altro lato a volte il cliente ha in mente un progetto di cui vede solo una parte, magari avendo come riferimento il sito di Apple o Amazon o Ferrari.

A volte si innescano invece altre dinamiche: il cliente che parte con “fate voi, mi fido” per poi intervenire a più riprese su piccoli dettagli secondari chiedendo modifiche estemporanee e, involontariamente complice del pasticcio che ne verrà fuori, l’agenzia o il professionista che, pur di assecondare e “accontentare” il cliente nelle sue richieste demolisce pezzo per pezzo la logica di un’architettura web.

Un sito con uno straordinario “effetto wow” deve essere supportato da una qualità complessiva che non si limita a qualche animazione in più e, d’altro canto, non dovrebbe essere l’obiettivo della maggior parte delle aziende.

In effetti l’obiettivo che un’azienda dovrebbe proporsi quando prende in considerazione la possibilità di ristrutturare il proprio sito web aziendale dovrebbe essere quello di riallineare la propria comunicazione alle proprie esigenze, ai propri obiettivi e agli usi degli utenti.

Il sito web per un’azienda, che sia una multinazionale o una piccola realtà locale, è uno strumento di comunicazione e marketing, un punto d’incontro tra esigenze diverse e, per essere veramente efficace, deve nascere e crescere con uno sguardo aperto alla complessità.