Questa è una guida completa al SEO on-page aggiornata al 2020.
In questa nuova guida imparerai:
- Come ottimizzare i tuoi contenuti
- Come creare URL SEO-friendly
- Come scrivere titoli e descrizioni
- Molto di più
Iniziamo!
On-page SEO: come posizionarsi su Google nel 2020. Guida completa in 7 capitoli per ottimizzare il tuo sito nel 2020
CAPITOLO 1:
NOZIONI DI BASE SULLA SEO ON-PAGE: CHE COS’È LA SEO ON-PAGE?
La SEO on-page (nota anche come “SEO on-site”) è l’insieme delle pratiche utilizzate per l’ottimizzazione del contenuto della pagina Web a favore dei motori di ricerca e gli utenti.
Le pratiche SEO di questo tipo più comuni includono l’ottimizzazione del tag-title, il contenuto, i collegamenti interni e la URL.
La SEO on-page è attività diversa (e complementare) alla cosiddetta SEO off-page, che si realizza invece ottimizzando i segnali che arrivano dal di fuori del tuo sito Web (ad esempio, backlink).
Perché il SEO on-page è importante?
La SEO on-page di tipo tradizionale fa ancora la differenza nel 2020?
Sì!
In effetti, il rapporto “Come funziona la ricerca” di Google (link https://www.google.com/search/howsearchworks/algorithms/) afferma che:
Anche se Google è MOLTO più intelligente di quanto non fosse in passato, molto di ciò che ormai possiamo definire “vecchia scuola” è ancora valido, come ad esempio ricercare una specifica parola chiave all’interno della pagina.
Google esegue ancora la scansione del tuo sito alla ricerca di parole chiave per offrire i suoi risultati di ricerca agli utenti.
Google scansione il contenuto del tuo sito per indicizzarne i contenuti e posizionarli nei risultati di ricerca.
In particolare emerge una stretta correlazione tra gli elementi definiti tag-title ricchi di parole chiave e le classifiche della prima pagina di ricerca.
La corrispondenza esatta tra tag-title e parola chiave è ancora molto efficace. Infatti se cerchi una parola chiave competitiva, noterai che le pagine con il posizionamento più elevato usano quasi quella parola chiave esatta nel loro tag-title.
Ovviamente la SEO on page non si limita a questo: c’è molto di più su cui vale la pena soffermarsi.
In effetti non basta affatto inserire le parole chiave nell’HTML della tua pagina per ottenere risultati di posizionamento apprezzabili.
Per dare rilievo ai tuoi contenuti nel 2020, devi anche provvedere a ottimizzarli per:
- L’esperienza utente
- La frequenza di rimbalzo e tempo di permanenza
- L’intento di ricerca
- La velocità di caricamento della pagina
- La percentuale di clic
Il che ci porta al capitolo 2 della nostra guida.
CAPITOLO 2:
OTTIMIZZA I TUOI CONTENUTI PER LA SEO
Appurato che la SEO on-page è ancora importante, vediamo come passare a ottimizzare i contenuti e, nello specifico, come ottimizzare le parole chiave di ogni pagina del tuo sito web.
Partiamo dal presupposto che utilizzare le parole chiave all’interno della pagina è effettivamente utile e necessario. Detto questo, il primo suggerimento che ti do e di utilizzare la tua parola chiave principale nelle prime 100 parole del tuo contenuto.
Parlo delle “prime 100 parole” perché mi aspetto che sia ormai ampiamente appurato che sono necessari testi lunghi e ricchi di informazioni utili per ottenere un buon posizionamento.
Questo dovrebbe rientrare tra le tecniche appartenenti alla “vecchia scuola” della SEO, ma è sempre utile ricordarlo!
Questo è un suggerimento facile da seguire: utilizza la tua parola chiave principale nelle prime 100 parole del tuo articolo.
Le prime 100 parole dovrebbero essere un’introduzione al resto del contenuto della tua pagina, e Google attribuisce maggiore importanza ai termini che vengono visualizzati all’inizio della pagina.
Utilizza le prime 100 parole del testo per introdurre l’argomento e inserire la keyword principale.
Ha senso in effetti che l’argomento principale del tuo contenuto sia posto all’inizio.
Il modo più corretto di presentare una pagina web a Google e all’utente è il medesimo: offri subito ciò che permette di capire se la pagina è pertinente e utile.
Se dai una mano a Google a capire di cosa si occupa la tua pagina, vedrai che Google saprà ricompensarti!
Se poi presenti il titolo del tuo articolo nelle splendide vesti di un tag H1 certamente non passerà inosservato!
Non sottovalutare mai il potere di un buon tag H1 nel giusto contesto.
In effetti, Google ha affermato (link https://www.seroundtable.com/google-h1-tags-rankings-28305.html) che l’utilizzo di un tag H1 “aiuta Google a comprendere la struttura della pagina”.
La maggior parte dei CMS (come WordPress su cui è basato anche il nostro sito) aggiunge automaticamente il tag H1 al titolo del post del blog. Se è così, sei già a buon punto, ma mi raccomando: attenzione a cosa scrivi nel titolo!
Comunque controllare il codice del tuo sito per assicurarti che il tuo titolo sia racchiuso in un H1 è una buona idea. E già che ci sei controlla anche che la tua parola chiave si trova all’interno di quel tag H1.
Abbiamo detto che i testi devono essere articolati e quanto più possibile completi per ottenere un valido posizionamento, giusto?
Beh, non vorrai certo scrivere un muro di 3000 parole senza neppure un sottotitolo!
I tag successivi al principale H1 esistono proprio per dividere il testo in sezioni e definirne il contenuto indicandolo a Google e agli utenti.
Ecco perché dovresti utilizzare i tag H2 per ciascuna sottovoce del tuo testo e utilizzare in almeno una di queste sottovoce la tua keyword.
Che effetto avrà sulla tua SEO on-page l’inserimento in un tag H2 della parola chiave che hai già inserto nel titolo con attributo H1?
Tag title H1, H2 e H3 Aiutano Google a leggere meglio il testo e a cogliere più attentamente il suo valore. Usali con attenzione per la SEO on page!
Google ha già esplicitato che riempire un testo di keyword per renderlo rilevante agli occhi del suo algoritmo non è certo la soluzione ideale, anzi!
La frequenza con cui la parola chiave compare nei contenuti è un valore da tenere sotto osservazione.
Ma chi fa SEO in modo professionale potrà dirti che non è sensato avere paura di utilizzare le keywords nei titoli e nel testo se il contenuto lo permette senza forzature.
Insomma: ripetere la parola chiave in modo equilibrato funziona sicuramente.
In effetti è abbastanza logico se ci pensi:
Immagina di essere nei panni di Google e di trovarti di fronte a una pagina che potrebbe riguardare una parola chiave specifica. Ma quella parola chiave appare solo una volta sulla pagina.
Quanto potrai essere sicuro che la pagina riguardi proprio quella parola chiave? Non molto, evidentemente.
D’altra parte, se la pagina menziona la parola chiave 10 volte, Google può essere più sicuro dell’argomento di quella pagina.
Cerchiamo di essere chiari: non stiamo parlando di riempire una pagina con la keyword, non si tratta della vecchia e deprecabile pratica del “keyword stuffing” tanto abusata e tanto dannosa oggi.
Stiamo semplicemente citando alcune volte la parola chiave target per confermare a Google che la pagina riguarda davvero quell’argomento.
Un lavoro onesto e pulito che Google e gli utenti non potranno che apprezzare.
L’importante è non esagerare.
Ad esempio, in questo articolo di 4000 parole su come scegliere le keyword, la parola chiave principale è citata 2 volte, ma avremmo potuto inserirla molte più volte senza cadere in errore.
Addirittura il plug-in Yoast SEO, che suggerisce per per un testo di questa lunghezza la parola chiave può essere inserita fino a 15 volte!
Ok, non c’è bisogno di esagerare.
Fintanto che usi la tua parola chiave in modo naturale all’interno del testo, sei bravo.
Usa link in uscita verso altre pagine del sito ma anche verso altri siti.
Collegamenti esterni a pagine correlate aiutano Google a capire l’argomento della tua pagina. In questo modo mostri anche a Google che la tua pagina è un centro di informazioni di qualità.
Link verso siti esterni sono un valore per la SEO on-page. Ricorda: la tua pagina è parte del web, non una strada senza uscita!
E questa non è solo una teoria. C’è un bell’esperimento di Reboot Online (link https://www.rebootonline.com/blog/long-term-outgoing-link-experiment/ )che ha voluto vedere se i link esterni hanno contribuito a migliorare i posizionamenti.
Ecco in cosa consiste l’esperimento. Hanno creato 10 nuovi siti Web. La metà dei siti Web è collegata a siti con elevata autorità (come l’Università di Oxford). L’altra metà non aveva link esterni.
E i siti Web con collegamenti esterni hanno superato i siti che non li avevano.
Ottimizza le URL per la SEO delle tue pagine.
La struttura dell’URL è una parte sottovalutata della SEO on-page.
Anche se recentemente Google ha iniziato a utilizzare strane versioni di URL nei risultati di ricerca, la struttura della URL con i “breadcrumb” è certamente efficace per il posizionamento nella SERP di Google.
I termini che usi nella tua URL vengono visualizzati nelle SERP dei risultati da mobile e da desktop, quindi direi che il tuo URL è ragionevolmente ancora più importante di prima.
Ecco quindi come creare URL SEO-friendly:
Rendi brevi le tue URL
Includi una parola chiave in ogni URL
Questo è tutto. Non è difficile, vero? 🙂
Questo non vuol dire che la tua URL dovrebbe avere SOLO la tua parola chiave. Va benissimo aggiungere una parola o due in più alla tua URL, sempre rispettando la brevità!
CAPITOLO 3:
OTTIMIZZA IL TAG-TITLE E LA DESCRIZIONE
In questo capitolo imparerai come ottimizzare il titolo e le meta descrizioni per la SEO.
Secondo Google, i tag del titolo “aiutano molto” per il posizionamento della pagina.
Quindi vale la pena ottimizzare ance questo punto.
Anche in questo caso ricordiamoci che che è davvero importante rivolgerci sempre agli utenti prima che a Google!
Google non può utilizzare certo basarsi solo sulle poche parole della tua “descrizione” per comprendere il contenuto della tua pagina, ma gli utenti la utilizzano per capire su quale risultato fare clic.
Utilizzare TAG e titoli SEO-Friendly per comunicare meglio on Google e con gli utenti!
Quindi, se vuoi scrivere tag e descrizioni dei titoli SEO-friendly, questo capitolo è per te.
Metti subito in chiaro l’argomento, il tag, del tuo titolo.
Non solo secondo me, il tag del titolo è il fattore SEO on-page più importante.
Questo perché il tag del titolo offre ai motori di ricerca un’indicazione di primaria importanza su quale sia l’argomento della tua pagina.
Gli esperti SEO sono concordi nel sostenere che più la parola chiave è all’inizio del tag del titolo, più peso ha agli occhi dei motori di ricerca.
La tua parola chiave non deve necessariamente essere all’inizio del titolo. Non ha sempre senso farlo, è importante anche rispettare la qualità del messaggio rispettando la lingua.
Ma di certo più il titolo si avvicina alla parte iniziale del tag del titolo, meglio è.
Usa termini che possano arricchire o modificare il termine principale del titolo.
L’uso di termini aggiuntivi come “migliore”, “guida”, “elenco”, “veloce” e “aggiornato” può aiutarti a incontrare versioni “long tail”, quindi “a coda lunga” delle keyword per le quali stai lavorando.
Ad esempio, questa guida per la SEO on-page potrà essere definita nel titolo come “aggiornata” o “edizione 2020” così da intercettare meglio ricerche specifiche di questo tipo.
Parole chiave nel tag del titolo
In questo modo, possiamo classificare per le versioni long tail di “impara il SEO” come “impara la guida SEO”.
Certo, puoi fare anche meglio di così, ma è importante cogliere il concetto!
Prova, funziona!
Utilizza meta description uniche e ricche di parole chiave
Per la SEO on page del tuo sito utilizza meta descrizioni descrittive e ricche di parole chiave.
La Guida introduttiva per l’ottimizzazione dei motori di ricerca di Google (link https://support.google.com/webmasters/answer/7451184?hl=en )
ha recentemente raccomandato di compilare le meta descrizioni.
(Anche se Google può sovrascriverle con il proprio snippet)
Questo perché una buona meta descrizione aiuta a far risaltare il tuo risultato, aumentando così il tuo CTR organico.
Una buona meta descrizione aumenta il tuo CTR organico
E’ un’ottima idea naturalmente includere la tua parola chiave nella descrizione.
Sai perché?
Perché Google mette in grassetto i termini che corrispondono alla query dell’utente, così da renderli più visibili e rilevanti per l’utente. Un ottimo aiuto da parte di Google per ricevere clic da persone interessate!
CAPITOLO 4:
SCRIVI CONTENUTI SEO
Ora è il momento di pubblicare contenuti che meritano di essere al primo posto, ci siamo arrivati, finalmente!
Questo processo va ben oltre l’utilizzo delle parole chiave nella tua pagina.
Per posizionarti nel 2020, i tuoi contenuti devono essere:
- Unici
- Super preziosi
- Ottimizzati per la ricerca
E in questo capitolo ti mostrerò come assicurarti che i tuoi contenuti SEO si qualifichino per tutte queste 3 voci.
Scrivere contenuti validi nel 2020 significa creare contenuti unici, preziosi e ottimizzati SEO
Quando dico che un contenuto deve essere “unico”, non sto solo parlando dei contenuti duplicati che si ritrovano tra pagine web che trattano il medesimo argomento.
Un contenuto unico è proprio qualcosa che offra qualcosa di realmente nuovo rispetto alla massa di informazioni che c’è già online.
Metti sul tavolo qualcosa di interessante!
Già, ma cosa puoi offrire che non sia già stato presentato da qualche altra parte? Beh, qualcosa di nuovo può essere:
- Un nuovo suggerimento o una nuova strategia
- Un elenco migliore di risorse e strumenti aggiornati e accurati
- Un design forte, capace di offrire una User Experience (UX) davvero migliore
- Nuovi casi di studio
- Processo passo-passo semplificato utile per gli utenti (ad esempio questa guida!)
Per posizionarsi al primo posto di una ricerca non basta certo ripetere la parola chiave più volte del risultato immediatamente successivo.
Certo, come abbiamo già detto, utilizzare la parola chiave principale è utile e corretto, ma non è certo l’unico strumento, anzi!
Creare contenuti unici è il modo migliore per ottenere risultati importanti e duraturi.
Un contenuto unico, su qualsiasi argomento, (davvero!) porterà in alto il tuo marchio e il tuo stile comunicativo e ti renderà speciale agli occhi delle persone. E di Google, naturalmente.
Qui scrivo di argomenti trattati anche altrove, ovviamente, ma ciò che è davvero importante è che i contenuti che trovi qui offrano un valore che non trovi ovunque online.
Un contenuto unico non basta: siamo nel 2020 e ogni giorno (sic!) vengono pubblicati qualcosa come 4 milioni di articoli blog.
Non tutti, ovviamente, riguarderanno la tua nicchia, ci mancherebbe, ma non basta offrire contenuti utili e interessanti per distinguersi.
I tuoi contenuti dovranno essere davvero super preziosi!
Offri dati, informazioni, documentazioni, spiegazioni dettagliate, guide, manuali, strategie, trucchi, esperienze, testimonianze e tutto ciò che può portare qualcosa di utile, nuovo e prezioso.
Ogni sito, ogni blog, ogni pagina web è una storia a sé e non si può offrire a tutti lo stesso suggerimento su cosa comunicare.
Ma COME comunicare online ha delle regole ben chiare, ormai: qualità, unicità, accuratezza.
Chi vive di SEO sa che ogni pagina deve presentare un contenuto che soddisfi le intenzioni di ricerca, o come si chiama universalmente, la Search Intent.
Arrivare nella prima pagina di Google può essere anche relativamente semplice: un buon contenuto può fare questo per il tuo sito.
Rimanere in prima pagina (magari nei primi tre risultati) è più difficile.
La tua pagina deve offrire ESATTAMENTE ciò che vuole la persona che sta facendo la ricerca con Google.
LA tua pagina deve offrire ciò che la gente cerca su Google – per questo devi conoscere e sfruttare la search intent.jpg
Finire nella seconda o terza pagina delle ricerche di Google non sarà certamente un buon risultato, ma talvolta potresti trovarti in questa situazione.
Per questo ti consiglio sempre di valutare bene che tipo di risultati vengono presentati da Google per la tua keyword prima di intraprendere un’ottimizzazione SEO.
Mi spiego meglio: se per una parola chiave di ricerca Google tende a mostrare dei prodotti specifici, difficilmente trovare spazio la tua pagina che (ad esempio) è una “guida”.
Analogamente, se Google tende a offrire nella sua SERP pagine che rimandano a blog di tipo informativo, difficilmente potrai dare visibilità al tuo prodotto in vendita.
Per questo ti rimando all’articolo su come scegliere le keyword per la SEO e ti suggerisco di valutare le opportunità offerte dalle “long tail keyword”, ossia le strige di ricerca più specifiche composte da più parole.
I risultati non tarderanno ad arrivare!
E ora è il momento del prossimo capitolo …
CAPITOLO 5:
OTTIMIZZA PER CTR
Tra comparire nella lista dei risultati ed essere effettivamente cliccati dagli utenti ce ne passa!
In una sessione di ricerca un utente non aprirà ragionevolmente TUTTI i risultati presentati da Google, sei d’accordo?
Quindi: quali risultati riceveranno il tanto desiderato clic del mouse?
Cominciamo vedendo che la percentuale di clic organici (fatte 100 le ricerche che mi hanno mostrato per una determinata parola chiave, quante volte il mio risultato viene cliccato?) è importante per due motivi:
Innanzitutto: il CTR è (probabilmente) un fattore di ranking di Google.
In secondo luogo: aumentare il CTR può indirizzare più traffico al tuo sito.
CTR e posizione su Google sono in stretto rapporto. Ottimizza la tua pagina per migliorare il CRT e otterrai un migliore posizionamento organico!
In questo capitolo ti mostrerò quattro modi pratici per migliorare il tuo CTR organico.
Usa “Tag titolo domanda”
Uno studio condotto nel 2019 su 5 milioni di risultati di ricerca di Google (Link https://backlinko.com/google-ctr-stats )ha cercato di capire perché alcune pagine vengono cliccate più di altre altre.
Trai vari parametri che influiscono sul rapporto tra visualizzazioni e clic uno è particolarmente interessante e significativo.
I tag del titolo basati su domande hanno un CTR superiore alla media.
I titoli che presentano delle domande hanno un CTR organico del 14,1% più elevato rispetto a quelli senza domande.
Quindi ogni volta che ha senso, potresti provare a utilizzare nei tuoi Tag-Title delle domande, possibilmente le più pertinenti a quelle che si sta facendo l’utente.
Se riusciamo a esplicitare nel titolo che il un nostra pagina risponde esattamente alla ricerca dell’utente, otterremo risultati importanti.
In effetti questo è sensato: diamo alle persone ciò che vogliono e loro lo prenderanno con piacere!
Compila le meta-description mancanti
Ti ho già parlato di meta descrizioni nel capitolo 1.
Se ti ricordi, ti ho suggerito di impegnarti perché le tue descrizioni siano super convincenti.
Ok, forse non sempre è possibile.
Non è necessario scrivere una descrizione straordinaria il 100% delle volte. Molto spesso anche solo avere una meta descrizione potrebbe essere sufficiente!
La meta descrizione è una parte molto importante da scrivere correttamente per offrire un motivo per cliccare al tuo utente.
Se non lo fai tu, Google prenderà in automatico una parte del tuo testo per compilarla da solo.
Da quello che si sa, le pagine con una meta descrizione curata possono ottenere circa il 6% in più di clic rispetto alle pagine con una meta descrizione mancante.
Può bastare così poco per aumentare il CTR della tua pagina?
Sembra incredibile, ma spesso il primo miglioramento sostanziale si può ottenere già con interventi tutto sommato limitati.
Ti consiglio di fare un audit SEO sul tuo sito per trovare pagine che non hanno una meta descrizione. Quindi, aggiungi le descrizioni per le pagine che ne hanno bisogno.
Per compilare delle meta descrizioni utili puoi fare affidamento ai parametri di revisione di https://schema.org/Review
Potrai avere valide indicazioni su come migliorare i tuoi rich snippet così da ottenere più clic.
Puoi ricontrollare se le impostazioni di schema.org sono utilizzate correttamente grazie allo strumento di test dei dati strutturati. (link https://search.google.com/structured-data/testing-tool/u/0/)
Ok, se sei alle prime armi della SEO probabilmente non sarà questa la prima cosa da fare, ma col tempo potrà esserti di grande aiuto!
E’ ora il momento di capire che tipo di tono di voce e quali parole utilizzare (e quali evitare!)
Un po’ di emozione nei tuoi titoli può aiutare a migliorare il CRT. Sembra che questo miglioramento possa essere stimato in un 7% rispetto ai titoli che non portano un significato emotivo.
Attenzione a non eccedere, però.
Nei titoli le cosiddette “power words”, le parole forti, ottengono un effetto opposto.
Se un titolo sembra troppo clickbait le persone tendono a evitare di cliccare.
In che percentuale un titolo dai toni troppo forti può penalizzare il nostro CTR? Pare si un sostanzioso 12%, quindi attenzione: usate le parole come bisturi da chirurgo, non come clave!
Quindi evitiamo nei titoli termini come: folle, pazzesco, incredibile, devastante, spaventoso, smisurato, tremendo…
Altro suggerimento in arrivo:
Se il tuo argomento lo richiede, aggiungi l’anno corrente nel titolo e nella descrizione.
Alcuni contenuti hanno una maggiore durata nel tempo rispetto ad altri, quindi se sei nel settore della moda, della tecnologia, della materia legale o fiscale (tanto per fare qualche esempio) la versione “aggiornamento 2020” risulterà più appetibile per l’utente.
CAPITOLO 6:
SEGNALI UX ON-PAGE
In questo capitolo ti mostrerò come ottimizzare i tuoi contenuti per “Segnali UX”, dove UX sta per User Experience.
In altre parole vediamo come ottimizzare i contenuti della tu pagina in relazione al modo in cui come chi fa ricerche su Google interagisce con i tuoi contenuti.
Google presta davvero attenzione al tempo di permanenza, alla frequenza di rimbalzo e ad altri segnali di interazione dell’utente?
Sì!
In effetti, Google utilizza in modo aggregato e anonimizzato i dati di interazione degli utenti per valutare se i risultati della ricerca sono pertinenti alle query.
Quindi è rilevante fare in modo che i tuoi contenuti mantengano i ricercatori di Google sulla tua pagina.
Vediamo come fare.
E se te lo stai domandando, no: avere un sito lento non terrà i tuoi utenti sui tuoi contenuti più a lungo…ovviamente
Anzi: quando qualcuno arriva sul tuo sito da Google, vuole la sua risposta VELOCEMENTE.
Ecco perché devi offrire i concetti principali nella parte che per prima finirà sotto gli occhi delle persone: quella zona dorata che prende il nome di “above the fold”, sopra la piega.
Quale “piega”? Quella dell’ipotetico giornale che stai tenendo in mano.
Tradotto online: ciò che appare prima che sia necessario scorrere con il mouse.
Non vuoi che in quella parte compaia, magari lentamente, una bella immagine senza contenuto, vero?
Invece, metti il titolo e la presentazione in primo piano.
Per essere chiari: è OK avere un’immagine nella parte superiore del tuo post. Ma se spinge i tuoi contenuti in fondo alla pagina, è un male.
Se il tuo utente è arrivato sul tuo sito, ora dobbiamo farcelo rimanere.
Facciamo in modo che i tuoi contenuti scivolino velocemente e facilmente sotto gli occhi del tuo lettore.
Certo, in un mondo perfetto i visitatori leggono ogni parola sulla tua pagina.
Ma non viviamo in un mondo perfetto 🙂
Ecco perché sarà meglio per te e per i tuoi utenti se riuscirai a rendere i tuoi contenuti super facili da sfogliare.
- Usa un sacco di sottotitoli H2.
- Usa gli elenchi puntati.
- Usa le immagini.
- Lascia spazio ai commenti a fondo pagina. (Non per tutti, ma per molti. Spesso i commenti aggiungono contenuto di valore)
CAPITOLO 7:
SUGGERIMENTI SEO AVANZATI PER LA SEO ON PAGE
Abbiamo parlato di contenuti intesi come parole. E le immagini?
Quello he sto per dirti, se ci pensi, non dovrebbe stupirti, ma per verificarlo Shai Aharony ha recentemente condotto uno studio specifico (link https://www.rebootonline.com/blog/long-term-duplicate-image-experiment/)
I contenuti originali e di valore sono sempre lo strumento migliore per fare SEO, quindi tutte le volte che puoi evita di utilizzare immagini stock.
Esistono numerosi servizi che permettono l’acquisto di immagini di elevata qualità e molti siti ne fanno ampiamente uso.
Ma se utilizzi immagini originali ogni volta che ne hai la possibilità, avrai dei benefici anche per la SEO del tuo sito
Immagini originali e uniche daranno anche maggior valore alle tue parole. Immagini già viste centinaia di volte faranno invece pensare a qualcosa di trito e ritrito.
COLLEGAMENTI INTERNI, FALLI BENE!
Il collegamento interno è un valore ENORME per la SEO.
Quando crei dei link interni nel tuo sito cerca di rispettare la logica per cui è utile far partire il collegamento da pagine con un’alta autorità verso pagine che necessitano di una spinta.
Quando lo fai, assicurati anche di utilizzare un “anchor text” ossia il testo che diventa collegamento, ricco di parole chiave.
“clicca qui” non è esattamente la migliore anchor text possibile…
Per sapere da quali pagine far partire i tuoi link interni dovresti conoscere il valore dell’autorità di ogni pagina.
Se non hai strumenti professionali a disposizione, come Seozoom o Ahrefs puoi comunque basarti sui dati della Search Console e di Google Analytics.
Individuate le pagine di maggior valore, utilizzale per spingere i contenuti che hanno bisogno di essere valorizzati.
I link interni offrono inoltre valore per l’utente e se ne vuoi vedere un ottimo esempio, consulta una qualunque voce di Wikipedia: troverai in ogni pagina moltissimi link interni.
SEMPRE A PROPOSITO DI VALORE DA OFFRIRE AGLI UTENTI, PREMURATI DI SCRIVERE CONTENUTI COMPLETI E DAVVERO SODDISFACENTI.
Dobbiamo provare ad essere esaustivi nelle nostre pagine, perché Google preferisce mostrare ai propri utenti i contenuti che danno loro TUTTO ciò che vogliono su un’unica pagina.
Dubbi del tipo: “nessuno leggerà mai tutto questo testo…” oppure: “se vogliono altre informazioni possono chiedere mandando un’email o facendo una telefonata…” non hanno più ragion d’essere.
E se il tuo post copre un argomento nella sua interezza, ha una maggiore possibilità di ranking e quindi di posizionarsi in modo organico per la tua keyword.
O forse dovremmo parlare al plurale e riferirci alle molteplici parle chiave che l’utente può utilizzare nelle ricerche online.
In effetti uno dei modi più semplici per assicurarsi che Google consideri i tuoi contenuti come completi è inserire nei contenuti stessi le parole chiave correlate alla principale.
Questo non è un trucco SEO e probabilmente avrai capito che l’epoca dei trucchi è finita da qualche anno!
Si tratta di semplice coerenza logica.
Anche in questo caso è utile avere un approccio rigoroso: si fa riferimento a quelle che vengono chiamate “parole chiave LSI”.
Le parole chiave LSI, dove l’acronimo LSI sta per Latent Semantic Indexing sono sinonimi, o per meglio dire termini concettualmente collegati, utilizzati da Google per determinare la pertinenza di una pagina.
I contenuti lunghi e completi con ogni probabilità riusciranno a utilizzare le parole chiave correlate in modo naturale e Google non ama le forzature.
Contenuti molto lunghi e articolati avranno quindi naturalmente maggiori possibilità di utilizzare le parole chiave LSI.
E se ti stai domandando come fare a sapere quali sono le parole chiave LSI correlate alla tua keyword principale, cerca la tua parola chiave in Google e scorri verso il basso fino all’area “Ricerche correlate a …” nella parte inferiore della pagina.
Ora sai quali sono le keyword LSI e puoi utilizzare quelle che effettivamente sono pertinenti al tuo contenuto.
AUMENTA LA VELOCITÀ DELLA TUA PAGINA
Google ha dichiarato che la velocità di caricamento della pagina è un segnale di posizionamento SEO e se vuoi farti un’idea su quanto sia veloce il tuo sito, ti consiglio di utilizzare il servizio PageSpeed di Google.
Migliorare la velocità di caricamento del tuo sito può richiedere parecchio lavoro di fino, ma spesso potrebbe essere sufficiente passare a un host più veloce per avere dei vantaggi significativi.
Passando a qualcosa di più tecnico, sicuramente la rimozione del maggior numero possibile di script di terze parti è una valida tecnica per migliorare le prestazioni di velocità del sito.
Gli script di terze parti infatti influiscono negativamente sui tempi di caricamento della pagina.
Inoltre dovresti sempre cercare di ridurre le dimensioni totali della tua pagina, sia pensando alla versione desktop del sito che a quella mobile.
OTTIMIZZAZIONE DELLE IMMAGINI
Le immagini dovrebbero essere originali, pertinenti, adeguatamente compresse per la velocità del sito e, non da ultimo, dotate di un nome descrittivo e di un testo alternativo, il cosiddetto alt text.
Il testo alternativo è molto utile per la tua SEO perché aiuta Google (e gli utenti ipovedenti, ricordiamolo sempre!) a capire cosa mostra ciascuna immagine.
Potresti trovare utile ottimizzare un’immagine in base alla tua parola chiave target utilizzando la tua keyword sia nel nome dell’immagine che come parte del suo alt text.
Anche in questo caso ti raccomando di non infilarti in strane forzature. Se il tuo testo e la tua immagine sono coerenti tra loro, non ti sarà difficile compilare un Alt Tag idoneo.
Così facendo offrirai ai motori di ricerca un altro indizio su quale sia l’argomento della tua pagina, con il beneficio atteso di posizionarla più in alto.
Google vede e legge ogni contenuto della tua pagina e se con la tua SEO lo aiuti a comprendere meglio e in modo inequivocabile di cosa stai parlando, te ne sarà riconoscente!
POSIZIONA I TUOI CONTENUTI PER OTTENERE GLI SNIPPET IN PRIMO PIANO, QUELLI COMUNEMENTE CONOSCIUTI COME FEATURED SNIPPETS.
Anche se in alcuni casi può sembrare un’arma a doppio taglio, perché di fatto si offre all’utente l’informazione ricercata senza farlo entrare nel sito, posizionare uno snippet in primo piano può fare una differenza ENORME nel CTR.
Per intenderci, facciamo riferimento al cosiddetto “risultato zero”, quello che, evidentemente, precede il primo risultato nella SERP di Google.
Non è certamente un risultato semplice e non è neppure accessibile a tutti i tipi di query, ma se ne abbiamo la possibilità, sarebbe sicuramente utile sfruttarla.
E’ necessario essere già nella prima pagina per avere una possibilità di ottenere uno snippet in primo piano.
Per trovare le pagine che ottengono un posizionamento dello Snippet in evidenza, apri Ahrefs, SEMrush o qualsiasi altro software SEO che usi.
- Trova le pagine del tuo sito che si posizionano sulla prima pagina di Google.
- Filtra le parole chiave che hanno già uno snippet in primo piano.
- Controlla lo snippet in primo piano in Google per ciascuno dei termini di ricerca che ti riguardano.
- Ottimizza i tuoi contenuti per posizionarli nello snippet in primo piano.
Certamente non facile come obiettivo, ma raggiungibile soprattutto per le keyword che hanno come intento la ricerca di una definizione o di una check List specifica.
RICERCA VOCALE SEO
La ricerca vocale sta crescendo molto velocemente.
Siamo ancora agli inizi della SEO vocale, ma ad oggi possiamo dire che il modo migliore per ottimizzare i tuoi contenuti per la ricerca vocale è creare contenuti che rispondano alle domande più frequenti
Le pagine di FAQ (Frequently asked question) vengono scansionate da Google per estrarre risultati utili alla ricerca vocale.
Per ora, sulla SEO on-page è tutto.
Spero di esserti stato di aiuto e vorrei sapere cosa ne pensi.
Lascia pure adesso un commento qui sotto o mandami un’email, sarò felice di risponderti!