Scegliere le keyword è uno dei passaggi cruciali per chi si occupa di SEO in modo professionale.
Purtroppo spesso questo passaggio viene sottovalutato e trascurato compromettendo dall’inizio l’efficacia di tutto il lavoro e sperperando inutilmente il budget del cliente.
L’ottimizzazione di un sito web per i motori di ricerca deve però partire proprio dallo studio delle keyword e, se ci pensi, è ovvio!
Chiunque utilizzi Google per una ricerca, di fatto, sta inserendo nella barra di ricerca una Query (ricerca) alla quale Google risponderà con una SERP (lista di risultati) all’interno della quale vengono presentate pagine i cui contenuti presentano le Keyword più pertinenti.
DA COSA PARTIAMO QUINDI PER OTTIMIZZARE UN SITO WEB?
SCEGLIENDO LE KEYWORD, INNANZITUTTO!
KEYWORDS?
Le parole chiave (keywords) sono gli strumenti essenziali per l’ottimizzazione dei siti web.
Le keywords devono descrivere con precisione cosa produce o offre un’azienda, devono quindi essere mirate e pertinenti.
Ma questo non basta.
Le parole chiave scelte per posizionare una pagina web dovrebbero anche incrociare una reale domanda da perte degli utenti.
Su questo punto molto spesso chi si occupa di SEO in modo poco professionale cade facilmente.
Vediamo allora come trovare le keyword giuste per la tua attività, che è poi quello che quotidianamente facciamo noi per i nostri clienti.
Forse sarà capitato anche a te, io l’ho visto fare da alcuni consulenti di vendita di molte agenzie web.
Se ti dicessi: “con quale parola chiave vorresti uscire su Google?” Tu sapresti cosa rispondere? Forse sì, conosci la tua attività, i tuoi clienti, probabilmente potresti darmi una risposta.
Se però fossi in difficoltà potrei dirti: “questa è una lista di 10.000 parole chiave, scegline 20 di quelle con cui vorresti uscire”. Facile, vero?
Beh, lascia che ti dica che nessuno di questi due metodi ti poterà lontano!
Vediamo ora come dovrebbe essere fatto il lavoro di ricerca delle keyword per fare una buona attività di SEO e quindi posizionare efficacemente un sito sui motori di ricerca.
Prendiamo in considerazione due diversi metodi per l’individuazione delle parole chiave: uno “base” più semplice e veloce ed uno “avanzato” più accurato e impegnativo.
[La scelta delle keyword: metodo base]
La scelta delle keyword è un argomento importante e non ti nasconderò che ci sono alcuni aspetti tecnici che dovrai affrontare.
Molto del lavoro che sta alla base del successo (o del fallimento) di un sito web è proprio nella scelta delle parole chiave più utili ed efficaci.
Ci sono due elementi fondamentali da tenere in considerazione quando si scelgono delle keyword: la pertinenza e la concorrenza. Cerchiamo di spiegare cosa significa:
Una keyword è pertinente se:
- Corrisponde a una effettiva ricerca degli utenti
- È significativa all’interno del sito nella sua complessità
- É coerente con il testo che la deve “sostenere”
Ecco perché non dobbiamo “inventarci” delle parole chiave o fare scelte “improvvisate”.
Come facciamo a sapere cosa cercano gli utenti realmente?
Molti esperti di Seo ti mostreranno la strada più difficile. E non perché siano in cattiva fede. É naturale che se vogliono venderti il loro servizio dovranno darti l’idea che sia veramente una cosa complicata.
In realtà non hanno torto, scegliere le parole chiave è davvero un lavoro lungo e complesso che richiede molto impegno e conoscenza.
E questo ti sarà spiegato nella parte dedicata al “metodo avanzato” che ti regaliamo!
Se però non te la senti di intraprendere un percorso più tecnico, ti invitiamo a seguire questa parte che ti offrirà comunque risultati validi, più immediati e senza passaggi più complessi.
Non ti nascondiamo ovviamente che il metodo avanzato ti permetterà di individuare keyword migliori.
Ma c’è una strada più semplice da seguire, ed è quella che ti voglio spiegare ora.
Abbiamo detto che non devi “inventare” le parole chiave, ma abbiamo anche detto che tu certamente conosci la tua attività e i tuoi clienti.
Quindi puoi partire da quello che conosci e poi VALIDARE le tue ipotesi partendo già da qualcosa di concreto.
Vediamo come:
Lo strumento più completo è certamente lo strumento di pianificazione delle parole chiave di Google (che troverai nel percorso avanzato), possibilmente incrociandolo con altri strumenti, ma ti abbiamo detto che eviteremo di complicarti la vita, quindi procediamo!
Ti sto guidando attraverso un metodo di ragionamento, quindi se ti senti pronto, partiamo:
[Identificati e fai una prima ricerca]
Partiamo dalla parola chiave più generica che ci viene in mente e che rappresenta nel modo più semplice il nostro lavoro o il problema o il bisogno che siamo in grado di risolvere.
E’ importante che il nucleo di partenza sia un termine che fa coincidere la tua attività con un bisogno specifico del tuo cliente.
Facciamo un esempio:
- sei un parrucchiere,
- lavori da solo o con pochi dipendenti o collaboratori occasionali,
- sei specializzato nelle acconciature femminili,
- lavori con clientela proveniente da un raggio di una ventina di chilometri
- all’interno della tua area c’è un comune o un quartiere particolarmente importante
Io immagino che il parrucchiere in questione sia di Como.
Mi viene semplice immaginare questo contesto perché la nostra web agency è a Como e lavoriamo prevalentemente con aziende delle aree di Como, Varese, Milano e Canton Ticino.
Quindi se hai bisogno di una web agency a Como, a Varese a Milano o nel Canton Ticino per sviluppare il tuo sito e portare traffico di qualità alle tue pagine da Google, contattaci!
Il nostro bacino di utenza è quello tipico delle piccole e medie imprese italiane, quindi conosciamo bene le dinamiche di aziende con una forte connotazione locale, pur lavorando nel mondo online!
Comincia a cercare su Google “parrucchiere Como”.
Osserva i risultati delle prime due pagine.
So che la seconda pagina di Google è un luogo oscuro e misterioso dove non si è mai addentrato nessuno… ma tu entraci senza timore! 😉
Ci sono dei tuoi concorrenti nelle prime 2 pagine?
É importante che controlli le prime due pagine perché in molti casi alcune directory, come Pagine Gialle o simili possono essere molto invadenti.
Leggi i risultati nella loro completezza.
Sto per rivelarti un semplice trucco a cui solitamente le persone non prestano attenzione, ma che è molto importante.
Google mostra per ogni risultato 4 righe:
- il “nome” della pagina
- l’indirizzo della pagina
- 2 righe di descrizione dei contenuti della pagina
Nel “nome” della pagina, cioè nella prima riga, trovi solitamente il testo che dovrebbe spingerti a cliccare. E’ un elemento importante e a suo tempo vedremo come renderlo efficace.
La seconda riga indica l’indirizzo, o come sarebbe più corretto dire, la url, il dominio del sito. Qui riceviamo una conferma: ci interessa un parrucchiere specifico o vogliamo entrare in un portale?
Nelle due righe di testo successive si dovrebbe trovare “il succo” di quello che contiene quella pagina.
Quindi, se il sito è stato realizzato con cura, ci sarà una frase utile a spiegare meglio il contenuto e a coinvolgere la persona che sta facendo la ricerca.
Se invece il sito è stato un po’ trascurato, Google prenderà comunque parti di testo che riterrà utili per l’utente.
Da queste 4 righe possiamo estrarre quasi tutto quello che ci serve: i nostri concorrenti meglio posizionati e le parole utilizzate per posizionarsi.
Se ci sono anche degli annunci sponsorizzati (Google ADS), quelli che compaiono con l’indicazione [ann], meglio ancora.
[Sfrutta la concorrenza e crea la tua lista]
Creiamo una breve lista delle parole che ci possono tornare utili:
- Tagli di tendenza
- Prodotti naturali
- Tinte
- Ricostruzione del capello
- Consulenza
- Unisex
- Pieghe alla moda
- Tagli personalizzati
- Servizi a domicilio
- Professionisti creativi
- Trattamenti cute
Questo è quanto ho trovato nelle prime due pagine di Google con la ricerca “parrucchiere Como”
Come vedi ci sono molte parole che rispettano le regole che ci siamo dati in precedenza e che una keyword dovrebbe rispettare:
- Corrisponde a una effettiva ricerca degli utenti
- È significativa all’interno del sito nella sua complessità
- É coerente con il testo che la deve “sostenere”
A questo punto possiamo scegliere alcune tra le parole che troviamo interessanti in base alla nostra attività e possiamo affinare la ricerca.
Prendiamo ad esempio una parola chiave simile a quella iniziale, che era “parrucchiere” e proviamo a rifare il nostro esperimento con “ricostruzione capello Como”
Procedendo come abbiamo fatto prima, possiamo ampliare la nostra lista di possibili parole chiave da scegliere:
- Ricostruzione alla cheratina
- Ricostruzione capello infrarossi
- Impacchi nutritivi
- Capelli secchi e aridi
- Capelli danneggiati
- Caduta dei capelli
- Ricostruzione capelli con acido ialuronico
- Trattamento di ricostruzione anti aging
- Capelli rovinati
- Olio di Argan
- Maschera ristrutturante per capelli
Questi sono esattamente i contenuti più rilevanti che possiamo estrarre dalle prime pagine di Google approfondendo dalla prima ricerca generica “parrucchiere Como” con una rilevante e più lunga: “ricostruzione capello Como”.
Potremmo procedere in questo modo ancora, ma è il momento di farsi qualche semplice domanda:
- Tra i risultati di Google ho trovato qualche mio collega/concorrente diretto?
- Le parole utilizzate dai miei colleghi/concorrenti per descrivere la loro attività sono adatte anche al mio caso specifico?
- Dalla lista di parole che ho recuperato, riesco a trovarne 5/6 davvero importanti per me?
Se ho risposto SI’ a queste tre semplici domande allora ho trovato le parole chiave sulle quali basare la strategia SEO del mio sito web.
Si tratta di un approccio assolutamente empirico alla ricerca delle keyword per un progetto SEO e non è certamente il sistema migliore in assoluto.
Nella prossima parte di questa mini guida vedremo come essere molto più accurati e, se vorrai, portai decidere di intraprendere un cammino diverso, più avanzato.
Per ora questo metodo che ti ho appena illustrato è un valido compromesso tra una scelta esclusivamente dalla nostra percezione e una fondata su considerazioni analitiche più raffinate.
La nostra promessa iniziale è che non ti avremmo costretto a usare programmi complessi o a investire molto del tuo tempo.
Fin qui, siamo stati di parola!
E’ il momento di fare un piccolo riepilogo:
- Un sito efficace deve rispondere a delle esigenze reali degli utenti.
- Gli utenti (le persone) cercano su Google “spiegando” con 2,3,4 parole ciò di cui hanno bisogno.
- Google offre agli utenti i risultati più pertinenti scegliendo di mostrare prima quelli che effettivamente risultano più utili.
- Partendo dalla nostra conoscenza del mercato e della nostra attività possiamo individuare almeno un termine di ricerca rilevante.
- Utilizzando il metodo di osservazione e ragionamento mostrato, possiamo ampliare la gamma delle possibili parole chiave idonee alla nostra attività.
- Sulla base della nostra esperienza, possiamo scegliere le 6 parole chiave che meglio rappresentano il nostro lavoro.
Più le keywords individuate sono valide, più possibilità ci sono che il tuo sito web aziendale compaia nella prima pagina dei risultati di ricerca di Google.
La scelta delle keywords è un’operazione quindi estremamente delicata e complessa e quella vista prima è solo la tecnica più elementare ed empirica che può essere messa in atto.
Per fare una valida ottimizzazione SEO di un sito web è necessario passare al livello superiore, chiamando in causa alcuni strumenti più accurati.
Il primo programma utile da prendere in considerazione è sicuramente lo strumento di pianificazione delle parole chiave di Google Ads, quello che prima era Google Adwords.
Con questo strumento molto potente possiamo individuare una grande quantità di parole chiave e, aspetto ancora più rilevante, gli effettivi volumi di ricerca per ciascuna parola chiave.
Possiamo farlo partendo da una keyword che abbiamo in mente o dal sito web di un concorrente.
Come tutti gli strumenti, anche questo deve essere usato con attenzione: una buona attività di SEO dovrà tenere conto non solo dell’obiettivo finale, cioè della parola chiave con cui far uscire il sito su Google, ma anche del punto di partenza.
Un sito nuovo o un sito che da anni non riceve la giusta attenzione non potrà competere subito per parole chiave molto competitive.
Per questo può essere utile individuare una strategia di posizionamento che individui un “angolo di attacco” più favorevole rispetto al puro scontro sulla keyword principale.
L’attività di ottimizzazione SEO di un sito web richiede tempo, cura e attenzione!
Abbiamo parlato dello strumento di pianificazione delle parole chiave di Google Ads, ma questo non è l’unico aiuto che possiamo avere per individuare le keyword utili per un progetto di SEO.
Uno strumento che amiamo molto e che ci può offrire davvero molti spunti di riflessione è Answer the public.
Questa piattaforma è davvero utile per individuare la straordinaria vastità delle possibili ricerche fatte dagli utenti sui motori di ricerca.
Partendo da un singolo termine possiamo individuare decine, centinaia di potenziali stringhe di ricerca sulle quali orientare la nostra attività di ottimizzazione SEO.
Nella vastità di risultati offerti ci si potrebbe addirittura perdere, per questo è assolutamente fondamentale saper distinguere le ricerche capaci di generare un flusso di traffico significativo dal semplice “rumore di fondo”.
Incrociare i dati con i volumi individuati dallo strumento di pianificazione di Google Ads è certamente utile!
Passiamo ora a un altro sito web che offre certamente un supporto molto valido per chi si occupa di SEO a livello professionale.
Ubersuggest, messo a punto da Neil Patel, è molto più di un semplice aiuto quando si tratta di affrontare il lavoro di posizionamento di un sito web.
Qui non si parla più solo di individuazione e scelta delle keyword, ma possiamo affrontare la progettazione di una strategia di ottimizzazione che prenda in considerazione l’intero contesto.
Provare a utilizzarlo è il modo migliore per conoscerlo, utilizzarlo quotidianamente è il modo migliore per sfruttarne le potenzialità.
L’ultimo compagno di avventura che vogliamo indicare in questa mini guida è Seozoom, una piattaforma tutta italiana che continua a fornire uno dei servizi più completi per occuparsi di posizionamento organico sui motori di ricerca.
Oltre alla ricerca delle keyword e alla valutazione della loro complessità, possiamo trovare analisi delle pagine, analisi del sito nella sua complessità, controllo sui backlink e informazioni preziose sulla concorrenza.
Era disponibile in versione freemium, con un periodo di prova gratuito, ma ora è passato completamente a pagamento.
Noi lo utilizziamo quotidianamente e certamente per chi lavora sul web è uno strumento molto valido.
Questo è tutto quello che c’è da sapere sulla ricerca delle keyword per un progetto web che voglia posizionarsi su Google?
No, in realtà questa è poco più che la punta dell’Iceberg.
Come puoi immaginare individuare una o più keyword per una strategia SEO non si limita a saper fare delle liste utilizzando vari tool.
E visto che stiamo parlando di come affrontare questo percorso nel modo più completo e valido, proviamo approfondire.
Partiamo dalla base e cerchiamo di definire in modo chiaro che cos’è una keyword e come le parole chiave si inseriscono all’interno di una strategia SEO.
Vedremo poi quali sono le diverse tipologie di keywords nelle quali ci possiamo imbattere e come utilizzarle per cercare di ottenere una valido posizionamento su Google.
Che cos’è una keyword? Letteralmente è una parola chiave, ma in realtà nell’ambito SEO la keyword è più specificamente uno o più termini associati a un concetto o bisogno particolare e che rispondono a una domanda fatta dagli utenti attraverso un motore di ricerca.
OTTIMIZZARE UN SITO PER UNA O PIÙ KEYWORDS SIGNIFICA FARE IN MODO CHE I MOTORI DI RICERCA, DURANTE LA SCANSIONE DEL SITO, INDICIZZINO E POSIZIONINO I NOSTRI CONTENUTI NEL MODO CHE PIÙ CI TORNA UTILE.
Le parole chiave svolgono un ruolo essenziale per la search Engine optimization di un sito, perché sono il punto di contatto tra la ricerca organica sui motori di ricerca compiuta dagli utenti e i contenuti che mettiamo a disposizione nelle nostre pagine web.
Esiste quindi un rapporto stretto tra keyword e query sui motori di ricerca.
In ambito SEO, muovendoci tra teoria e pratica, rispetto all’importanza di trovare l’exact mactch, la corrispondenza esatta tra la ricerca dell’utente e la parola chiave contenuta nel testo molto negli ultimi anni è cambiato a favore dell’utente.
In passato, forzatamente nel recente passato quando si parla di web, la ricerca della keyword esatta portava a forzare la mano nella fase di creazione dei contenuti.
Pur di soddisfare la condizione fondamentale di enunciare nel testo l’esatta composizione di parole utilizzata nella ricerca dall’utente e quindi di intercettare la keyword, si inserivano nell’articolo delle stringhe di parole in maniera sgrammatica e forzata sia dal punto di vista della correttezza linguisti che a danno della qualità del messaggio.
Oggi non ci siamo ancora liberare da questo aspetto, che spesso porta a risultati grotteschi e non sempre sembra favorire la creazione di contenuti originali di elevata qualità, ma è anche vero che grazie alle evoluzioni dell’algoritmo di Google è possibile posizionarsi anche con quelle che vengono definite le “parole chiave correlate”, i sinonimi e alcuni termini semanticamente legati alla ricerca.
Dalla semplice ricerca per keyword ci stiamo spostando (neppure troppo lentamente) verso il concetto di “search intent”.
Da questo concetto ne deriva un altro: non tutte le keyword sono uguali perché non tutte le keyword rappresentano lo stesso intento.
Scopriamo quindi le varie tipologie di parole chiave.
Partiamo dalla più nota, semplice e specifica: la focus keyword, composta da un solo termine, che rappresenta un alto volume di ricerca e un altrettanto alto livello di concorrenza tra pagine che vogliono posizionarsi.
Si tratta in genere di parole chiave molto specifiche e precise che solitamente raggiungono piena efficacia se correlate all’intero sito più che a una specifica pagina web.
Le vanity keyword sono SEO keyword piuttosto semplici, composte generalmente da uno o due termini e che esprimono un volume di ricerca medio appaiono allettanti, ma lo sono solo in apparenza.
Queste parole chiave solitamente descrivono in modo generico un argomento e tendenzialmente attirano traffico poco qualificato che si traduce in un basso tasso di conversione: posizionarsi con una vanity keyword dunque non offre particolari benefici concreti, ma ha l’unico (o il principale) valore di appagare la “vanità” di un sito, del suo committente (ingenuo) e dei (sedicenti) esperti SEO.
Se questo non bastasse a valutare un po’ meglio come e per quali keyword è utile posizionare un sito web, possiamo aggiungere che posizionarsi per una Vanity keyword spesso si traduce in un aumento della frequenza di rimbalzo.
L’utente potrebbe trovare la pagina del sito così poco rilevante da abbandonarla immediatamente.
Le keyword a coda media e quelle a coda lunga: le long tail keywords.
Lavorando ad una strategia SEO in modo utile e intelligente è consigliabile concentrarsi sulle sulle ricerche più specifiche, le cosiddette long tail keyword, quelle composte quindi da più parole.
Se infatti è vero che le stringhe più lunghe di parole chiave hanno volumi di ricerca inferiori (rispetto alla focus keyword), è anche vero che riducono drasticamente la concorrenza in SERP e offrono risultati più accurati. Un vantaggio per l’utente e un vantaggio per chi ha la possibilità e l’accortezza di creare contenuti in pagina corrispondenti all’effettivo argomento della singola keyword.
In ottica di SEO è fondamentale intercettare il search intent degli utenti sia per migliorare il valore della pagina sia per mantenere significativo il tempo di permanenza dell’utente e, ancor di più, per aumentare le conversioni.
Non c’è una regola assoluta che definisca la keyword a coda lunga: le query di ricerca non sono create a tavolino, ma sono effettivamente generate dagli utenti attraverso l’utilizzo dei motori di ricerca.
Per comodità di usa solitamente distinguere tra long tail keyword e medium tail keyword dove queste ultime sono solitamente composte da tre-quattro parole.
Spesso queste ultime ricerche esprimono un valore più diluito in termini di capacità di generare conversione e hanno ancora un volume di ricerca significativo associato a una concorrenza più marcata rispetto alle long tail keyword propriamente dette.
Le keyword in una pagina web: le principali, le secondarie e quelle correlate
Non è sufficiente scegliere una keyword, per realizzare dei contenuti idonei: se il nostro obiettivo è ottimizzare il rendimento (che è qualcosa di più del semplice posizionamento) di una pagina e di un contenuto, è importante conoscere e comprendere il ruolo di quella keyword.
La parola chiave principale, la main keyword è il cuore della nostra strategia, quello che si usa definire “l’intent primario” del contenuto e che deve possedere i noti caratteri di pertinenza e rilevanza rispetto ai contenuti del sito web e della pagina stessa.
Le keyword secondarie derivano direttamente dalla principale.
Spesso le keyword secondarie si compongono semplicemente con l’aggiunta di un solo termine (prima o dopo), e rappresentano una delimitazione semantica della keyword principale; ne definiscono un aspetto specifico o un sotto-argomento, mantengono la caratteristica di essere pertinenti e rilevanti come le keyword principali, ma differiscono solo per un dettaglio specifico del contenuto.
Le keyword correlate sono invece estensioni del contenuto della pagina e non sempre contengono la main keyword: gli esempi più comuni sono i sinonimi, le variazioni grammaticali o altre formulazioni che ampliano il campo semantico di un contenuto o di un articolo e sono utili per intercettare utenti con bisogni simili o affini.
In particolare, si parla di keyword correlate rilevanti per identificare quella tipologia di parole chiave che aiutano ad andare in profondità nei contenuti della pagina rispondendo più espressamente ad un bisogno informativo dell’utente.
Diversamente, le keyword correlate non rilevanti hanno soprattutto l’obiettivo di allargare il tema sviluppato dalla pagina verso altri campi semantici.
QUINDI, QUALI KEYWORD USARE PER LE STRATEGIE SEO?
Entriamo ancora più in profondità e analizziamo nello specifico le 5 principali categorie di parole chiave che possiamo utilizzare e incontrare.
Affrontiamo un concetto apparentemente oscuro, ma in realtà molto semplice da cogliere se pensiamo all’utilizzo comune e quotidiano che ciascuno di noi fa dei motori di ricerca.
Parliamo quindi di “intent dell’utente”, ovvero di cosa realmente l’utente sta cercando.
Identifichiamo quindi:
- keyword informazionali,
- keyword navigazionali e
- keyword transazionali,
- a cui si aggiungono le keyword locali che definiscono un’area geografica specifica e
- le branded keyword, riferite esattamente al nome di un marchio o di una persona.
LA CLASSIFICAZIONE DELLE KEYWORD IN BASE ALL’USER INTENT
Le informational keywords, le keyword informazionali, sono le parole chiave più generiche, quelle riferite a una query (ricerca) che serve a informarsi rispetto a un certo argomento.
In genere facciamo ricorso a keyword informazionali quando, come utenti, siamo all’inizio del nostro customer journey: il nostro “percorso da consumatore” che parte da informazioni generiche per approfondirsi via via che si acquisiscono informazioni dettagliate.
Le parole chiave informazionali e informative, sono perfette da utilizzare in guide o “pillar articles” e hanno lo scopo di acquisire rilevanza su uno specifico argomento agli occhi del motore di ricerca (e dell’utente).
Le navigational keywords, o keyword navigazionali, sono in genere parole chiave composte da un termine principale e da una parola aggiuntiva legata a un nome o a un marchio o da una particolare specifica.
Nella parola aggiuntiva, quella che richiede un’approfondimento specifico, si individua l’intento navigazionale, che risponde all’esigenza di ottenere informazioni specifiche su un prodotto in particolare prodotta da un’azienda, su uno specifico servizio che vogliamo erogato da qualcuno in particolare, o su come raggiungere il sito web ufficiale.
A fianco alle keyword navigazionali troviamo le branded keywords, quindi le keyword con marchio.
Si tratta di keyword secche che si riferiscono direttamente a un brand (marchio commerciale o personale) e spesso compaiono anche nel nome del dominio ufficiale.
E’ molto comune che questo tipo di keyword posizionino nei primi risultati della SERP il sito ufficiale del brand ricercato.
Un tipo di ricerca ancora più specifico e approfondito è quello che va sotto il nome di “ricerca transazionale” e che si manifesta in una fase avanzata del processo di acquisto e comunque in genere arriva a conclusione del percorso di ricerca delle informazioni.
L’utente in questo caso ha già raccolto le informazioni che gli erano necessarie per prendere una decisione ed è ora pronto a compiere un’azione, probabilmente un acquisto.
Le transactional keyword, le keyword transazionali, sono quindi in genere usate per ottimizzare i contenuti e le pagine di siti che hanno lo scopo di portare a una vendita online di beni o servizi. In questo caso l’attività SEO è fondamentale per ottenere un posizionamento utile ad aumentare il tasso di conversioni.
L’ultima categoria che affrontiamo è quella delle local keywords, le keyword locali vengono utilizzate per definire e delimitare l’interesse geografico di un contenuto.
Rientrano in questa categoria tutte le parole chiave geolocalizzate che circoscrivono un bisogno locale o che indirizzano la ricerca di un’attività presente su un territorio specifico.
La scelta delle keyword è quindi un’operazione importante, delicata e carica di significato per un progetto di SEO.
Se vuoi sviluppare il tuo progetto SEO e hai bisogno di aiuto per posizionare il tuo sito web nei primi risultati di ricerca di Google per keyword veramente utili alla tua attività, contattaci!